Ci sono molti perché nell’adottare in azienda la parità di genere:
- è accertato da studi aziendali che vengono migliorate le performance
- si migliora la reputazione
- ci si adegua alla normativa vigente
- si ottengono finanziamenti a condizioni migliori
- si ottengono sgravi contributivi sul costo del lavoro dipendente
- si ottengono valutazioni migliori nella partecipazione ai bandi pubblici
L’adozione nell’organizzazione della parità di genere è, pertanto, una scelta strategica.
Dove iniziare?
Si inizia tracciando un percorso organizzativo fondato sulla prassi nazionale UNI PdR 125:2022, la cui meta è rappresentata dalla certificazione di parità.
Idealmente questi sono i passi proposti per l’implementazione di un sistema di gestione che promuove un cambiamento culturale nelle aree di parità, accesso equo al lavoro, alla retribuzione ed alla progressione di carriera:
- individuazione del cluster di appartenenza con i relativi KPI di riferimento
- verifica iniziale dello stato di fatto rispetto ai KPI
- analisi differenziale per individuare i punti su cui concentrare l’azione organizzativa di miglioramento
- predisposizione del piano strategico
- predisposizione del piano d’azione
- fase di audit interno con soggetto indipendente
- fase di riesame
- ottenimento certificazione.
Missione 5 del PNRR: Inclusione e Coesione
Le iniziative contenute nel PNRR hanno come scopo anche quello di potenziare il programma strategico nazionale per la parità di genere 2021-2026 voluto dal Governo, tramite il Dipartimento per le Pari Opportunità, con il fine di promuovere la partecipazione femminile e riducendo le disparità di genere a ogni livello, a partire da quello scolastico, con l’ulteriore obiettivo di risalire la classifica del Gender Equality Index dello European Institute for Gender Equality di 5 punti.
La Missione 5 riveste un ruolo importante nel perseguimento degli obiettivi di sostegno all’empowerment femminile e contrasto alle discriminazioni di genere.
In particolare, è stato introdotto in questa Missione, nel Capitolo 1 politiche per il lavoro, l’Investimento 1.3 “Sistema di certificazione della parità di genere” che prevede, come suggerisce il nome, l’introduzione di un sistema di certificazione della parità di genere.
Per la realizzazione di questo intervento, le risorse, che sono gestite direttamente dal Dipartimento per le pari opportunità e assegnate in base al decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Scopo del progetto è la definizione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere che accompagni e incentivi le imprese ad adottare politiche aziendali adeguate a ridurre il gap di genere in tutte le aree maggiormente “critiche” (opportunità di crescita in azienda, parità salariale a parità di mansioni, politiche di gestione delle differenze di genere, tutela della maternità).
Unioncamere ha già pubblicato due bandi per l’erogazione di contributi alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che intendono ottenere la certificazione; ed è prevedibile che ne venga pubblicato un altro, al fine di raggiungere gli obiettivi della Missione.
Infatti, nel sito del Dipartimento per le Pari Opportunità è presente questa dichiarazione:
obiettivo M5C1-14: ottenimento della certificazione della parità di genere da parte di almeno 1000 imprese sostenute attraverso l’assistenza tecnica – entro il secondo trimestre del 2026. Per la fornitura di misure di accompagnamento sotto forma di tutoraggio, supporto tecnico-gestionale, misure di equilibrio tra vita professionale e vita privata ed educazione all’imprenditorialità si ricorrerà a un sistema di voucher.
La parità di genere in chiave ESG

L’obiettivo 5 dell’Agenda ONU 2030 è proprio sulla parità di genere; la quale non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace.
Garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili, di cui potranno beneficiare le società e l’umanità intera.
Le aziende che introducono questa strategia, pertanto, contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi ONU dell’agenda 2030.
Un piano strategico di adozione della parità di genere nei processi gestionali rappresenta una leva di crescita equa e sostenibile.
A cura di Maura Chiara Cian